Frutta e verdura fanno benissimo alla salute ma attenzione a quali varietà scegliamo: alcuni contengono davvero troppi pesticidi.
Mangiare almeno 5 porzioni ogni giorno tra frutta e verdura dovrebbe essere la regola per ogni adulto. I medici, infatti, ce lo ripetono da anni che questi alimenti sono i migliori alleati della nostra salute grazie al loro contenuto di vitamine, sali minerali, fibre e sostanze antiossidanti.
Alcuni ortaggi contengono persino sostanze che possono aiutarci a contrastare l’insorgenza di malattie serie mentre altri rinforzano il nostro sistema immunitario e, quindi, ci aiutano a respingere l’attacco dei virus influenzali. Già ma il problema è che la frutta e a verdura che portiamo in tavola oggi è molto diversa da quella che mangiavano i nostri nonni.
Un tempo la frutta e la verdura si coltivavano nel proprio orto o si acquistavano dal contadino: oggi, invece, la maggior parte di noi acquista gli ortaggi al supermercato oppure al mercato rionale. Un recente test ha rilevato una presenza allarmante di pesticidi. Alcuni ortaggi ne contengono davvero moltissimi.
Mangiare frutta e verdura fa bene: fare il pieno di pesticidi ad ogni pasto, invece, non fa bene per niente. E’ vero che sono sempre al di sotto della soglia consentita dalle norme in vigore ma, è anche vero che, se si possono evitare è meglio. Di seguito vediamo quali sono gli ortaggi maggiormente contaminati.
I pesticidi ci sono sempre stati? Forse sì ma forse in dosi meno massicce rispetto a quelle attuali. Un nuovo studio condotto dall’organizzazione indipendente Environmental Working Group ha analizzato la presenza di pesticidi nelle diverse tipologie di frutta e verdura attraverso l’esame delle urine delle persone.
I risultati hanno evidenziato che ci sono differenze significative in termini di accumulo di pesticidi nell’organismo umano. In parole semplici: chi mangiava certe tipologie di ortaggi aveva una maggiore concentrazione di queste sostanza chimiche nelle urine. Ma quali sono gli ortaggi maggiormente contaminati? Purtroppo si tratta di tre prodotti molto apprezzati e consumati in tutto il mondo: spinaci, fragole e peperoni. Infatti, i partecipanti allo studio che consumavano spesso questi tre cibi, avevano concentrazioni di pesticidi più alte nelle urine.
Alte concentrazioni sono state trovate anche in coloro che mangiavano cavolo cappuccio, cavolo riccio, uva, pesche, ciliegie, pere, mele, more e mirtilli. Va detto, comunque, che lo studio è stato condotto negli Stati Uniti: all’interno dell’Unione europea sono in vigore controlli molto rigidi in tal senso. Resta, tuttavia, un problema: le soglie limite stabilite riguardano il singolo pesticida ma se una persona mangia una macedonia o un’insalata rischia, sommando tutti i pesticidi, di superare abbondantemente la soglia ritenuta sicura per la salute.