Laurearsi non significa necessariamente trovare subito lavoro ma alcuni percorsi di studio forse andrebbero proprio evitati: hanno il tasso di disoccupazione più alto.
Lo studio arricchisce sempre e la Laurea non ha mai fatto male a nessuno. Però bisogna anche essere onesti: studiare anni e anni, investire tempo e denaro per poi trovarsi disoccupati è frustrante. Eppure nel 2025 è una realtà tristissima che riguarda migliaia di ragazzi e ragazze.

Non sempre chi studia di più poi trova lavoro più in fretta. E soprattutto non sempre chi ha la laurea guadagna di più di chi non ce l’ha: ci sono milioni di insegnanti con laurea e magari pure Dottorato che guadagnano meno della metà della metà di politici di imprenditori non laureati. Ma nel 2025 se un giovane vuole trovare un buon lavoro, su quali percorsi di studio dovrebbe puntare?
Perché certamente occorre seguire le proprie passioni e le proprie inclinazioni ma bisogna anche dare un occhio al mercato del lavoro. Certe lauree sono meno spendibili di altre sia in Italia che all’estero. In particolare ci sono percorsi di studio che sarebbe meglio lasciar perdere perché trovare lavoro poi si rivela quasi impossibile.
Ecco i percorsi di studio da evitare: trovare lavoro è quasi impossibile
Un tempo si pensava che bastasse il “pezzo di carta” per trovare un buon lavoro magari pure ben pagato. Oggi tra crisi e Intelligenza Artificiale sappiamo che ci sono competenze che servono molto più della laurea. In particolare alcuni percorsi di studio andrebbero evitati: sono quelli con il tasso di disoccupazione più alto.

L’ultima indagine di AlmaLaurea ha coinvolto ben 690.000 laureati sia di primo livello – solo con la laurea triennale – che i laureati di secondo livello in possesso di laurea magistrale. Il tasso di occupazione sta aumentando ma ci sono ancora forti differenze tra chi sceglie determinati percorsi di studio. In particolare le lauree scientifiche sono quelle che offrono maggiori sbocchi nel mercato del lavoro con Ingegneria, Informatica e Medicina. Si tratta di lauree spendibili molto bene anche per chi decidesse poi di trasferirsi all’estero.
Decisamente meno fortunate le lauree umanistiche anche perché ormai il mercato è saturo, con file di insegnanti che attendono una cattedra o anche solo una supplenza annuale. I tre percorsi di studio che, in base ai dati riportati da AlmaLaurea, sono meno vantaggiosi in questo momento storico, sono:
- letterario-umanistico (Lettere e Filosofia);
- arte e design;
- giuridico.
Anche studiare Giurisprudenza, oggi, non conviene in quanto ci sono fin troppi avvocati in attesa di fare praticantato ed essere assunti in qualche studio. Il tasso di occupazione, ad un anno dalla Laurea dei laureati in Giurisprudenza è solo del 58,1%, ancora più basso del 61,9% dei laureati in Lettere e Filosofia e del 67,9% di chi ha scelto Arte e Design.





