Quando il mito inciampa: un nuovo caso con protagonista Iginio Massari esplode sui social: nessuno si aspettava…
Per anni il nome di Iginio Massari è stato pronunciato quasi con reverenza. Maestro della pasticceria italiana, simbolo di perfezione tecnica e rigore assoluto, l’uomo che ha trasformato il panettone in un’opera d’arte. Eppure, negli ultimi giorni, il web si è acceso come una miccia: recensioni, commenti infuocati, video virali. Tutti puntano il dito contro di lui e contro la sua celebre pasticceria, accusata di essere “troppa estetica e poca sostanza”. Una frase che, se rivolta a chi ha fatto della qualità la propria missione, brucia più di una crema impazzita.
Il punto non è se Massari sia o non sia un fuoriclasse – quello nessuno lo mette in discussione. Ma quando un brand diventa un’icona, quando le aspettative salgono alle stelle, basta il minimo passo falso perché l’opinione pubblica si trasformi in un tribunale severissimo. E in questo caso i social non hanno avuto pietà.
Tutto è iniziato con una serie di recensioni che, in poche ore, hanno fatto il giro dei social. Clienti delusi hanno raccontato esperienze che oscillano tra la frustrazione e l’incredulità: attese interminabili, personale giudicato “freddo e poco accogliente”, brioche definite “anonime”, pastiere considerate “troppo unte o sbilanciate negli aromi”. Piccoli dettagli per alcuni, veri colpi al cuore per chi varca la porta aspettandosi un viaggio nell’eccellenza.
Una cliente ha descritto perfettamente la sensazione di molti: “Prodotti ottimi, per carità, ma preferisco un dolce meno perfetto servito con un sorriso, piuttosto che un capolavoro accompagnato dalla totale indifferenza”. Una frase semplice, che però ha risuonato come un campanello d’allarme: non basta essere impeccabili dietro un bancone, bisogna esserlo anche davanti al cliente.
E poi c’è il caso delle brioche, finite nel mirino di più recensioni. Non cattive, non sbagliate: semplicemente non memorabili. Un problema? Forse sì, se a prepararle è il re dei lievitati. Una cliente ha scritto: “Il maritozzo ottimo, nulla da dire. Ma le brioche? Niente di speciale”. Ed è proprio qui che nasce la polemica: quando tutto ciò che fai viene percepito come “straordinario per definizione”, qualsiasi normalità diventa delusione.
Il momento più duro, però, arriva da una recensione riguardante la pastiera regalata dalle figlie a una signora appassionata di dolci napoletani: frolla troppo unta, vaniglia eccessiva, profumi coperti. Un giudizio spietato, certo, ma anche umano: non tutti vivono il gusto allo stesso modo, e la pastiera è uno dei dolci più personali che esistano.
E Massari? Nessuna dichiarazione plateale, nessuna difesa pubblica. Probabilmente, come sempre, ha incassato con eleganza, osservato, riflettuto e continuato a lavorare nel suo laboratorio. Perché è lì, fra sac à poche e impasti, che si misura un vero maestro. E le critiche, per quanto feroci, potrebbero trasformarsi nell’ingrediente imprevisto di un futuro capolavoro.